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Cosa fare quando nostro figlio è svogliato o fatica a concentrarsi?
La concentrazione è la capacità mantenere l'attenzione durante un’attività per un certo periodo di tempo con continuità ed autonomia.
"La prima premessa per lo sviluppo del bambino è la concentrazione. Il bambino che si concentra è immensamente felice" Maria Montessori.

La concentrazione è la capacità mantenere l’attenzione durante un’attività per un certo periodo di tempo con continuità ed autonomia. I bambini di oggi sono sottoposti a molti più stimoli rispetto al passato: televisione, videogiochi, smartphone… Con tutte queste sollecitazioni, rapide, superficiali, accattivanti e veloci tanto da poterle cambiare con un click, spesso hanno difficoltà a concentrarsi nel fare i compiti o nel seguire le lezioni. E’ bene dunque prendere coscienza di quanto venga utilizzata la tecnologia, anche per svago, e limitarne la presenza giornaliera in tempi e modi predefiniti e concordati. Questo vuole essere un atteggiamento di riguardo dei genitori nei confronti dei piccoli o dei ragazzi. Faccio un esempio: teniamo presente che sfogliare un libro non è l’equivalente dello sfogliare un tablet. Le luci che inficiano la vista, leggere nella mente piuttosto che ad alta voce sono elementi da tenere in considerazione. L’abitudine presto appresa di “passare oltre” che si recepisce al tablet non è presente nella lettura di un libro: si tende a saltare delle parti pensando di “sapere già”. Sarà capitato anche a voi genitori, ne sono certa, quanto una lettura “ritenuta lunga” sul tablet o sugli smartphone è percepita come “noiosa” perché in quell’ambiente scorre tutto molto più superficialmente e velocemente. Ricordiamoci che non necessariamente ciò che è “accattivante” è anche utile in termini assoluti. All’inizio delle attività di studio, fin tanto che le basi della capacità di concentrarsi non sono solide e ben strutturate, è meglio usare sistemi più tradizionali. Libri, carta e penna non sono “strumenti superati” come vogliono farci credere, anzi per quest’aspetto sono molto più efficaci. La questione importante è evitare di “bruciare le tappe”: per ogni esperienza ci sono tempi e modalità appropriate. Prima di correre, un bambino apprende a sostenersi da sé, cammina con sicurezza e quando si sente pronto, corre con soddisfazione di tutti. Così facendo, non si esclude nulla e contemporaneamente i nostri figli avranno la possibilità di usare la tecnologia senza esserne usati o ritrovarsi in qualche modo dipendenti da essa. Teniamo presente anche che la concentrazione non spunta da sé, un bambino va aiutato a praticarla. L’allenamento alla concentrazione deve essere visto dai genitori come un allenamento sportivo. Ogni giorno è buona attitudine abituare nostro figlio/a a concentrarsi dieci minuti di seguito su un dato argomento o attività senza interromperla. All’inizio per lui o per lei sarà faticoso ma col tempo si vedranno i risultati.  In dieci minuti di lavoro concentrato si ottengono più risultati e maggiore soddisfazione che in trenta minuti seduti distrattamente alla scrivania. Quando un bambino impara a concentrarsi, migliora di volta in volta e andrà meglio nelle attività di studio con rinnovata sicurezza e piacere.

Cosa fare quando nostro figlio è svogliato o fatica a concentrarsi?