"I bambini non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere". Plutarco.
“Istruzione: metodo d’insegnamento programmato che consiste nel fare apprendere all’allievo le nozioni volute attraverso una sequenza preordinata.” E’ un processo di formazione tramite un’impartizione esteriore, strutturata secondo un predefinito programma di dati suddiviso per settori. La conoscenza è l’effetto del piacere dell’apprendere, dell’entusiasmo del comprendere e, contemporaneamente, del fare esperienza di sé. Con questi presupposti, in virtù del piacere della “scoperta” che ne scaturisce, prosegue lungo tutto il corso della vita. Include uno sviluppo armonioso che diventa, strada facendo, un processo evocativo delle qualità di ciascuno. Rispetta le peculiarità soggettive e si svolge con una flessibilità modulata in correlazione alle esigenze del singolo mentre nel caso dell’istruzione è il singolo che si deve adattare al programma di studio. Una premessa da tenere ben in considerazione. Conoscere è “un fatto” sia teorico che pratico e si colloca in un panorama più ampio di un complesso processo cognitivo e non solo, che sviluppa la percezione, la capacità di associazione, il ragionamento critico, cioè la capacità di porsi e porre domande in più la capacità di produrre collegamenti trasversali tra ogni argomento. Congiunge le funzionalità di ogni materia di studio collocandole in contesti sia soggettivi, che oggettivi, collettivi e creativi. Non si sviluppa in un solo ambiente preordinato e non è finalizzata esclusivamente all’acquisizione di abilità per svolgere un singolo e determinato ruolo in un contesto sociale e lavorativo. Incoraggia il dialogo aperto, l’apprendimento collaborativo, il confronto costruttivo e la consapevolezza di se.