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Abitudini linguistiche nocive.
Quali sono le abitudini linguistiche nocive? Riflessioni per cambiare modalità di comunicazione.
"I bambini sono lo specchio delle nostre abitudini." C.G. Jung

“Sei uno sciocco!”

“Sei il solito piagnucolone! Piangi per niente, falla finita!”

“Sei maleducato!”

“Ogni volta la stessa storia, che imbranato!”

“Guardami quando ti parlo!”

“Se non fai il bravo, fai piangere la mamma, la zia, la nonna…”

“Se non ti comporti bene non ti compero il giocattolo che volevi!”

Queste non sono parole vane, che non contano. Non sono affermazioni innocue neanche quando proviamo a giustificare la circostanza che ci ha portati a pronunciarle. I bambini sono come creta morbida nelle nostre mani: quando queste affermazioni sono le nostre mani, scolpiamo disistima, sfiducia, senso di colpa e prevaricazione.

Non dirmi “sciocco” oppure “somaro”, sono parole dal gusto amaro.

Non dirmi “aspetta, ti rispondo dopo”, se lo chiedo ora, ci sarà uno scopo.

Non chiedermi sempre e solo perché, ne sono certo, lo sai già da te.

Se poi non mi urli tutti i santi giorni, sarò più felice quando ritorni.

Non chiedermi cose sotto ricatto, o imparerò il prezzo di averlo fatto, non per amore, ma per esser costretto e non di certo perché ci rifletto.

Se sono stanco e non capisco niente, è perché stanca è anche la mente.

Non mi gridare se rovescio il latte, chissà tu, da piccola, quante ne hai fatte.

Non dirmi mai che non si può fare, tra il dire e il fare non sempre c’è il mare, o che non posso cambiare il mondo e ci crederò in un nanosecondo.

Se aggiungi sempre “ma”, “forse”,‘‘però”, stai pur sicura non ce la farò.

Poi, se lo posso fare da solo, non aiutarmi e prenderò il volo.

Mostrami invece parole belle e te lo assicuro, toccherò le stelle.

Filastrocca di Stefania Contardi.

“La direzione non è dare in eredità ai figli solo beni materiali, rendite o proprietà. Si tratta di dare in eredità ai figli il nostro sguardo sul mondo. …Questo sguardo è capace di vedere lo splendore del mondo? Questo sguardo è capace di testimoniare che sentiamo, che siamo ancora capaci di amare nonostante le vicissitudini del mondo?”

Massimo Recalcati.

Abitudini linguistiche nocive.